Fonte www.inail.it

Molti dei modelli utilizzati per la valutazione del rischio chimico utilizzano algoritmi che assegnano un punteggio ai vari fattori considerati (quantità, durata e modalità dell’esposizione, pericolosità, ecc.), che vengono tra loro combinati in un’equazione che tiene conto di tutti i singoli contributi.

L’indice numerico fornito in uscita dall’algoritmo, collocato all’interno di una scala di valori, definisce il livello di rischio presente nella situazione sotto esame. Questi modelli utilizzano generalmente come punto di partenza la classificazione di pericolo delle sostanze deducibile dall’etichettatura o dalle schede dati di sicurezza, ed assegnano un valore di riferimento ad ogni frase di rischio relativa alla sostanza pericolosa.

L’attendibilità dei modelli di calcolo, che per quanto sofisticati conservano dei limiti intrinseci perché operano semplificazioni rispetto alla reale situazione lavorativa, dipende dalla completezza con cui sono valutati tutti i parametri che descrivono le diverse realtà lavorative (quali gli effetti sinergici, le caratteristiche chimico-fisiche e tossicologiche) e anche dal fatto che il modello sia stato validato con riferimento a situazioni reali (e quindi ad esempio per confronto con dati effettivi di monitoraggi ambientali e personali) al fine di ottimizzare i pesi dei vari parametri.

Inoltre, l’utilizzo dei modelli deve essere affidato a personale competente, soprattutto quando l’individuazione delle sostanze chimiche pericolose richiede conoscenze specifiche in merito agli inquinanti che si sviluppano durante particolari lavorazioni (e che quindi non si possono desumere dall’analisi delle schede dati di sicurezza) quali p.e. la saldatura, la fusione e lo stampaggio di materie plastiche.

Tra i modelli liberamente disponibili per la valutazione del rischio per la salute si segnalano:

  • MoVaRisCh – Modello di Valutazione del Rischio Chimico – proposto dagli Assessorati alla Sanità delle regioni Emilia Romagna, Toscana e Lombardia (è stato aggiornato nel 2023, la revisione si è resa necessaria a seguito del Regolamento CE 1272/2008 e successive modificazioni,Regolamento CLP, che incide sull’attribuzione dei coefficienti – score al fine di valutare le proprietà intrinseche degli agenti chimici pericolosi).
  • Euses – European Union System for the Evaluation of Substances – definito a livello comunitario per la valutazione quantitativa del rischio rappresentato dalle sostanze chimiche nei confronti dell’uomo e dell’ambiente
  • Ecetoc Tra – sviluppato da una associazione costituita da primarie industrie europee, e citato dall’Echa tra quelli utilizzabili per l’effettuazione della Chemical Safety Assessment (Csa) in ambito Reach
  • Stoffenmanager – un prodotto del Ministero olandese degli affari sociali e dell’occupazione che risiede su una piattaforma web e che è stato validato con dati sperimentali.

Altri modelli liberamente disponibili sono invece rilasciati per specifici comparti lavorativi, come ad esempio Laborisch, un prodotto sviluppato dall’Università Politecnica delle Marche nell’ambito di una ricerca sostenuta dall’Inail, che risiede su una piattaforma accessibile come applicativo web, ed il modello n. 73/2011 descritto nel Manuale Ispra – Sistema delle Agenzie ambientali Arpa-Appa, entrambi utilizzabili per la valutazione del rischio nei laboratori chimici. Va infine detto che sono reperibili anche applicativi commerciali per la valutazione del rischio chimico.

ALLEGATI

L’Inail ha pubblicato la terza edizione del documento “Agenti chimici pericolosi. Istruzioni ad uso dei lavoratori – 2023”, aggiornando la precedente versione del 2018.
La presente pubblicazione, di carattere divulgativo e generale, è indirizzato alle figure coinvolte a vario titolo nella manipolazione dei agenti chimici e nella valutazione e/o gestione del relativo rischio, quali ad esempio lavoratori e RLS (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza), datori di lavoro, personale dei servizi di prevenzione e protezione (RSPP, ASPP) e figure comunque impegnate in materia di igiene industriale e sicurezza sul lavoro.

L’opuscolo, aggiornato rispetto all’edizione precedente, contiene una sintesi dei regolamenti REACH, CLP, UE n. 878/2020 sulle SDS e fa riferimento al Titolo IX, Capo I del d.lgs. 81/2008 e s.m.i., approfondendo tematiche come la valutazione e gestione del rischio chimico, i valori limite di esposizione professionale, i dispositivi di protezione (DPI), la segnaletica di sicurezza, l’informazione e formazione dei lavoratori e la sorveglianza sanitaria.

A ogni argomento è dedicato un capitolo, permettendo al lettore di concentrarsi anche solo su uno di essi. Il volume è corredato da alcuni elementi grafici che sintetizzano i concetti fondamentali, mentre alcune parti testuali approfondiscono alcuni argomenti ritenuti di particolare utilità e sono più esplicitamente indirizzate a coloro che hanno compiti di valutazione e gestione del rischio. Il linguaggio è semplice, pur rimanendo tecnicamente preciso e puntuale. Questa pubblicazione può essere utilizzata come supporto per l’informazione e la formazione dei lavoratori e dei RLS sul tema del rischio chimico, delle schede dati di sicurezza e della classificazione ed etichettatura delle sostanze e delle miscele pericolose in base al regolamento CLP.

In appendice sono riportati gli elenchi delle indicazioni di pericolo e dei consigli di prudenza che possono essere anche forniti ai lavoratori. L’appendice 3, introdotta in questa edizione, è destinata a coloro che individuano e scelgono i DPI e riporta i contenuti del documento liberamente scaricabile dal sito UNI “Criteri di scelta e uso dei DPI”.

Il datore di lavoro ha l’obbligo di effettuare la valutazione del rischio da agenti chimici, che deve essere riportata nel documento di valutazione dei rischi (DVR). Tale valutazione include sia quella del rischio per la salute, correlata a tutte le proprietà tossicologiche degli agenti chimici, che quella del rischio per la sicurezza, collegata principalmente alle proprietà chimico-fisiche, oltre che alla tossicità acuta. Il processo di valutazione del rischio prende in considerazione tutte le possibili vie di esposizione (inalatoria, cutanea, ingestione) e comporta l’individuazione dei pericoli, la valutazione dell’esposizione e dei soggetti esposti.

A tale scopo il datore di lavoro determina preliminarmente la presenza nell’ambiente di lavoro di tutti gli agenti chimici pericolosi, facendo un accurato censimento e controllandone la classificazione; sono utili l’etichettatura e le informazioni riportate nelle Schede dati di sicurezza o desumibili da altre fonti di letteratura (ad es. Banche dati chimico-fisiche, tossicologiche ecc.).

Link al documento https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-opuscolo-agenti-chimici-pericolosi-istruzioni-lavoratori.pdf