Fonte UNI

Recepita in lingua italiana dalla commissione Acustica e vibrazioni le seguenti due norme:
UNI EN ISO 4869-1:2019 Acustica – Protettori auricolari – Parte 1: Metodo soggettivo per la misura dell’attenuazione sonora

UNI EN ISO 4869-2:2019 “Acustica – Protettori auricolari – Parte 2: Stima dei livelli di pressione sonora ponderati A quando i protettori auricolari sono indossati”

I protettori auricolari sono generalmente utilizzati per ridurre il rumore al quale è esposto l’orecchio umano. Tali dispositivi sono disponibili sotto forma di tappi auricolari, cuffie o caschi. Un metodo unificato per la misurazione dell’attenuazione sonora permette di stabilire un confronto tra i dati relativi alle prestazioni ottenute in luoghi diversi, in condizioni simili.

Il primo documento (la parte 1) definisce un metodo soggettivo per la misurazione dell’attenuazione sonora offerta dai protettori auricolari. Il metodo di laboratorio descritto consente di ottenere valori prossimi all’attenuazione massima, che non vengono normalmente ottenuti in condizioni di campo. Con questo metodo di prova, i risultati sono ottenuti a livelli di pressione sonora bassi (prossimi alla soglia uditiva).
Essi sono tuttavia rappresentativi dei valori dell’attenuazione garantiti dai protettori auricolari a livelli di pressione sonora più elevati, tranne nel caso di protettori auricolari con caratteristiche variabili in funzione dell’ampiezza, ossia quando i livelli di pressione sonora sono superiori alla soglia oltre la quale queste caratteristiche diventano effettive. A questi livelli di pressione sonora, il metodo definito nel presente documento diventa inapplicabile, in quanto tende abitualmente a sottovalutare l’attenuazione offerta dai dispositivi di questo tipo.

Alle frequenze minori di 500 Hz, l’attenuazione può essere sopravvalutata di alcuni decibel a seguito del mascheramento dovuto al rumore fisiologico nelle prove della soglia uditiva dell’orecchio occluso. Nella norma sono citati i seguenti riferimenti normativi:

  • ISO 8253-2 Acoustics – Audiometric test methods – Part 2: Sound field audiometry with pure-Ione and narrow-band test signals;
  • IEC 60263 Scales and sizes for plotting frequency characteristics and polar diagrams;
  • IEC 61260-1 Electroacoustics – Octave-band and fractional-octave-band filters – Part 1 : Specifications.

Il secondo documento (la parte 2) descrive tre metodi (il metodo per banda di ottava, il metodo HML e il metodo SNR) per la valutazione dei livelli effettivi di pressione sonora ponderati A quando si indossano i protettori auricolari. Questi metodi sono validi per il livello di pressione sonora o per il livello continuo equivalente di pressione sonora del rumore. Sebbene siano concepiti in primo luogo per l’esposizione al rumore stazionario, questi metodi sono anche validi per i rumori che comprendono componenti impulsive. È possibile che possano non essere adatti per l’utilizzo nelle misurazioni del livello di pressione sonora di picco. I valori di banda di ottava, H, M, L o SNR sono adatti a stabilire criteri di attenuazione sonora per selezionare o confrontare i protettori auricolari e/o per definire requisiti accettabili minimi di attenuazione sonora.
All’interno della norma sono riportati i seguenti riferimenti normativi:

  • ISO 4869-1 Acoustics – Hearing protectors – Part 1: Subjective method for the measurement of sound attenuation;
  • ISO 9612 Acoustics – Determination of occupational noise exposure – Engineering method;
  • IEC 61672-1 Electroacoustics – Sound level meters – Part 1: Specifications.

Si ricorda che contestualmente alla valutazione dell’esposizione dei lavoratori al rumore, il D.Lgs.81/08 prescrive che, nel caso non fosse possibile ridurre i livelli di rumore con soluzioni impiantistiche o organizzative, debbano essere forniti Dispositivi di Protezione Individuale uditivi allo scopo di ridurre la percezione del rumore da parte dei lavoratori.
L’Art.193 del D.Lgs.81/08 prevede per i DPI-u le seguenti condizioni:

  • a) nel caso in cui l’esposizione al rumore superi i valori inferiori di azione il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori dispositivi di protezione individuale dell’udito;
  • b) nel caso in cui l’esposizione al rumore sia pari o al di sopra dei valori superiori di azione esige che i lavoratori utilizzino i dispositivi di protezione individuale dell’udito;
  • c) sceglie dispositivi di protezione individuale dell’udito che consentono di eliminare il rischio per l’udito o di ridurlo al minimo, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti;
  • d) verifica l’efficacia dei dispositivi di protezione individuale dell’udito.

Il punto d) sopra citato richiama l’obbligo di verifica dell’efficacia dei DPI, imponendo pertanto di verificare se quelli scelti siano sufficienti a garantire un livello accettabile di rumore percepito all’orecchio o non siano troppo performanti, portando all’iperprotezione.
Al fine di valutare l’abbattimento fornito dai DPI sono disponibili i suddetti tre metodi di calcolo descritti dalla norma UNI EN ISO 4869-2