Fonte www.inail.it

Reso disponibile dall’INAIL un documento relativo alla “Valutazione della qualità dell’aria nei luoghi di lavoro”:

La qualità dell’aria in un luogo di lavoro rappresenta spesso uno degli elementi cardine in grado di assicurare o al contrario compromettere il benessere di chi vi opera.

Inoltre, se non adeguatamente controllata, essa può determinare condizioni che possono interferire con la normale attività con conseguenti impatti sulla produttività. Quest’ultimo aspetto si manifesta sia sotto forma di un maggior numero di errori compiuti nello svolgimento di una determinata attività, sia sotto forma di una minor velocità, e di conseguenza un maggior tempo richiesto, nell’esecuzione del compito.

La valutazione della qualità dell’aria negli ambienti di lavoro è resa complessa dalla simultanea presenza nell’aria di tali ambienti di molte sostanze di origine diversa, sia prodotte dal normale processo di respirazione antropica, sia emesse dai materiali ivi presenti, sia introdotte dall’esterno.

Questo documento affronta il tema della qualità dell’aria indoor (IAQ) nei luoghi di lavoro. Questo aspetto è da tenere sotto controllo perché contribuisce, al pari di altri fattori (microclima, rumore, luminosità ecc.), a rendere il luogo di lavoro confortevole per i lavoratori.

Il datore di lavoro può agire con azioni di bonifica selezionando i materiali da costruzione, gli arredi o favorendo il ricambio dell’aria con sistemi anche meccanici, ma poco può fare per modificare l’inquinamento proveniente dall’esterno che quindi non è argomento di questo documento.
All’interno del d.lgs. 81/2008 il tema della qualità dell’aria viene affrontato al punto 1.9.1 dell’allegato IV “Luoghi di lavoro” nel quale viene richiesta la conformità dell’ambiente lavorativo ad una serie di requisiti, tutti peraltro qualitativi.
L’allegato IV rappresenta l’elemento di dettaglio a supporto del più generale art. 63 (Requisiti di salute e sicurezza).
1.9.1. Aerazione dei luoghi di lavoro chiusi
1.9.1.1. Nei luoghi di lavoro chiusi, è necessario far sì che tenendo conto dei metodi di lavoro e degli sforzi fisici ai quali sono sottoposti i lavoratori, essi dispongano di aria salubre in quantità sufficiente anche ottenuta con impianti di areazione.
1.9.1.2. Se viene utilizzato un impianto di aerazione, esso deve essere sempre mantenuto funzionante. Ogni eventuale guasto deve essere segnalato da un sistema di controllo, quando ciò è necessario per salvaguardare la salute dei lavoratori.
1.9.1.3. Se sono utilizzati impianti di condizionamento dell’aria o di ventilazione meccanica, essi devono funzionare in modo che i lavoratori non siano esposti a correnti d’aria fastidiosa.
1.9.1.4. Gli stessi impianti devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione per la tutela della salute dei lavoratori.
1.9.1.5. Qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all’inquinamento dell’aria respirata deve essere eliminato rapidamente.

Come ogni agente di discomfort, e quindi interferente con l’attività lavorativa, la qualità dell’aria va opportunamente valutata ed inserita all’interno del Documento di Valutazione dei Rischi per la salute e sicurezza (DVR), previsto dall’art. 28 del d.lgs. 81/2008.

Sommario
Premessa
La qualità dell’aria indoor
1. Normativa e legislazione
1.1 La normativa tecnica internazionale
1.2 La legislazione dei paesi europei
1.3 La legislazione italiana
2 I concetti chiave: rischio, comfort, metodo prescrittivo e prestazionale
2.1 Rischio e discomfort
2.2 Il giudizio degli occupanti
2.3 Perché il metodo diretto/prestazionale è preferibile al metodo indiretto/prescrittivo
2.3.1 Aria salubre e quantità sufficiente
2.3.2 Metodo indiretto (prescrittivo)
2.3.3 Metodo diretto (prestazionale)
3 Criterio di classificazione
4 Sostanze di origine antropica
4.1 Descrittori
4.1.1 Sostanze emesse per traspirazione/sudorazione
4.1.2 Sostanze emesse per respirazione
4.2 Soglie di accettabilità
4.3 Percentuale di insoddisfatti associata alla concentrazione di CO2
5 Sostanze generate dai materiali edilizi/di arredo e dalle lavorazioni
5.1 Descrittori
5.1.1 Sostanze emesse dai materiali edilizi e di arredo
5.1.2 Sostanze emesse dalle lavorazioni eseguite
5.2 Soglie di accettabilità
5.2.1 Tempi di media
5.2.2 Soglie di accettabilità e valori limite
5.2.3 Formaldeide (HCHO)
5.2.4 Composti organici volatili totali (TVOC)
5.2.5 Sintesi 31 6 Sostanze inquinanti presenti nell’aria esterna
6.1 Individuazione degli inquinanti gassosi rilevanti per la qualità dell’aria
6.2 Soglie di accettabilità degli inquinanti gassosi
6.2.1 Biossido di Azoto
6.2.2 Biossido di Zolfo
6.2.3 Monossido di Carbonio
6.2.4 Ozono 35 6.2.5 Sintesi
6.3 Descrittori e soglie di accettabilità degli inquinanti particellari
6.3.1 PM2.5 e PM10
6.3.2 Sintesi
7 Misure
7.1 Quantità oggetto della misura
7.2 Collocazione temporale delle misure
7.3 Numero e collocazione spaziale delle postazioni di misura
7.4 Numero di misure in ciascuna postazione
7.5 Durata della misura 39 7.6 Sintesi e sequenza operativa
8 Miglioramento della qualità dell’aria
8.1 Introduzione 41 8.2 Inquinanti di origine antropica
8.2.1 Aspetti generali
8.2.2 Riduzione della densità di soggetti
8.2.3 Cambiamento della destinazione d’uso
8.3 Inquinanti di origine non antropica
9 Strumenti e principi di funzionamento
9.1 Concentrazione di CO2
9.2 Concentrazione di inquinanti emessi da materiali edilizi e di arredo
9.3 Concentrazione di inquinanti di origine outdoor
9.3.1 Monossido e Biossido di azoto
9.3.2 Biossido di zolfo
9.3.3 Monossido di carbonio
9.3.4 Ozono 49 9.3.5 PM2.5 e PM10
Bibliografia
Riferimenti legislativi 50 Riferimenti normativi 51 Riferimenti scientifici
Documenti redatti da istituzioni internazionali
Appendice A – IAQ e performance
Appendice B – Verifica del rispetto di un limite sulla portata d’aria mediante misure di CO2
Presentazione La qualità dell’aria in un luogo di lavoro rappresenta spesso uno degli elementi cardine in grado di assicurare o al contrario compromettere il benessere di chi vi opera. Inoltre, se non adeguatamente cont

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La valutazione della qualità dell’aria nei luoghi di lavoro