Fonte www.inail.it

Le zoonosi costituiscono un importante problema di sanità pubblica rappresentando il 75% delle malattie emergenti a livello mondiale, molte delle quali sono vettore-trasmesse. Considerata l’epidemiologia delle zoonosi e le complesse interazioni tra uomo, animali e ambiente, è necessario garantire, nel controllo e nella prevenzione di tali malattie, un approccio multidisciplinare e integrato noto con il termine One Health.

Il Ministero della Salute ha predisposto Piani nazionali di sorveglianza e monitoraggio integrati per affrontare in maniera coordinata le eventuali emergenze epidemiche. L’analisi della letteratura sulle principali zoonosi vettore-trasmesse in Europa e in Italia ha permesso di identificare le idonee misure di prevenzione occupazionali.

Riguardo ai pericoli a cui si può andare incontro, la nota segnala che sebbene il rischio da punture di zanzare e pappataci e da morsi di zecche riguardi tutta la popolazione, a esserne colpiti professionalmente sono principalmente i lavoratori che svolgono la loro attività all’aria aperta. Per essi, il datore di lavoro ha l’obbligo, in conformità alle norme d.lgs. n. 81/2008 e successive modificazioni, di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori attraverso idonee misure di protezione e prevenzione nonché di profilassi. In particolare, segnalano i ricercatori del Dimeila, solo per l’encefalite sono a disposizione vaccini sicuri raccomandati per contadini, per il personale militare operante in zone di pericolo infettivo, e per viaggiatori ad alto rischio diretti ad aree endemiche.

L’ultima tabella contenuta nella nota segnala, infine, anche alcune norme comportamentali e di controllo ambientale da adottare. In particolare, tra le prime, l’utilizzo di indumenti chiari o che non lascino scoperte parti del corpo, mentre fra le seconde viene raccomandato l’uso di repellenti per insetti o l’installazione di barriere meccaniche come zanzariere o impianti di condizionamento.

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